Se volete imparare l’inglese prendete il libro di grammatica e mettetelo da parte, per il momento non vi servirà. Così come non vi serviranno le tradizionali lezioni frontali con il docente che parla e scrive alla lavagna tutto il tempo. Attenzione, non sto dicendo che non siano importanti, ma che vanno riconsiderati nell’ambito di un processo di apprendimento che mescola pratica e teoria. Il metodo migliore da seguire, infatti, è quello del learning by doing, ovvero dell'”imparare facendo”, accompagnato dal learning by thinking, dell'”imparare pensando”. Proprio come fanno i bambini, che prima imparano in modo naturale a parlare e ad interagire con gli altri e solo dopo, quando vanno a scuola, studiano la grammatica per esprimersi correttamente nella lingua scritta e parlata.
L’insegnamento dell’inglese nella scuola italiana
Prima la pratica, quindi, e poi la teoria. Per gli italiani si tratta di un capovolgimento di paradigma difficile da accettare. La scuola in Italia, infatti, è stata fondata sulla convinzione pedagogica che l’istruzione dovesse consistere nella trasmissione della conoscenza, attraverso la memorizzazione. Secondo tale schema il processo di formazione si basa più sull’immagazzinamento meccanico di nozioni che sullo sviluppo di abilità. Qui la teoria la fa da padrona, mentre la pratica, ovvero la capacità di saper fare qualcosa, viene demandata all’esperienza lavorativa.
Perchè nei Paesi del Nord Europa quasi tutti conoscono l’inglese
Nel corso degli anni ovviamente molte cose sono cambiate anche nel Belpaese, ma ancora oggi questa impostazione continua a prevalere. Motivo per cui la maggioranza degli studenti italiani ha un livello di conoscenza dell’inglese di gran lunga inferiore rispetto ai loro coetanei dei Paesi del Nord Europa. Il termine di paragone non è causale. Lì, infatti, si interagisce, si gioca e si parla in lingua durante le ore di scuola dedicate all’inglese. Inoltre, i bambini sono abituati sin da piccolissimi a guardare in televisione cartoni animati, programmi e film in lingua. Le occasioni per ascoltare e parlare in inglese sono infinitamente maggiori.
Alcune tecniche di learning by doing per imparare l’inglese
Il gioco, learning by playing, la realizzazione di lavoretti, learning by working, la simulazione di situazioni reali, learning by simulation … sono tecniche con le quali si può “imparare facendo”, anche in maniera divertente, stimolando l’interesse e il coinvolgimento degli studenti. Due aspetti fondamentali che facilitano l’acquisizione e l’interiorizzazione delle competenze linguistiche, con risultati molto più efficaci della classica e noiosa memorizzazione. Solo per farvi un esempio pratico, io ricorro spesso a Twister, uno dei giochi di società più conosciuti, per insegnare ai miei piccoli alunni i colori e le parti del corpo. I risultati sono stupefacenti. Dopo averli fatti giocare più volte durante l’anno, alla fine del corso conoscono alla perfezione le parole e con esse sono in grado di articolare frasi di senso compiuto.
Pertanto il consiglio che dò agli insegnanti, ai genitori per i loro figli e agli adulti che vogliono imparare l’inglese, è quello di optare sempre per il learning by doing.